30 agosto 2015

LA TESSITURA IN CALABRIA

L'origine della tessitura in Calabria è fra le più antiche, lo dimostrano i numerosi contrappesi da telaio in terracotta, alcuni risalenti al VII - VI sec. a. C, che sono stati ritrovati in campagne di scavo archeologico; e tracce di arte greca, arrivate in Magna Grecia dalla penisola greca, ancora presenti nei capi realizzati dalle tessitrici calabresi, come il ricorrente motivo decorativo della greca. La tessitura calabrese appartiene alla storia di ogni famiglia come il telaio, simbolo della pazienza e dell’operosità femminile.

Fig. 1_ Grande Skyphos a figure rosse (Ca 440 a.C.)
con la rappresentazione di Penelope al telaio, 
conservato al Museo Archeologico di Chiusi (SI).

... Della donna è il silenzioso mistero del tempo e del creare, 
che nella paziente attesa tesse un'unicità irreperibile ...  

Diffusa ancora oggi su tutto il territorio regionale con peculiarità che variano da territorio a territorio e da popolo a popolo, la tessitura è la produzione artigianale che meglio rappresenta il multiculturalismo presente nella regione calabrese, tanto che per ogni provincia è possibile classificare diverse tipologie di prodotti tessili. Ad esempio nella provincia di Catanzaro, e in particolare a Badolato e Tiriolo, si ha: la lavorazione di scialli detti vancali; la produzione delle pezzare, che sono tessuti a strisce multicolori, utilizzate come tappeti o come decorazione delle pareti interne delle abitazioni; e la lavorazione di filati come la lana e la seta, tessuti in telai di tipo Quattrocentesco. 

Fig. 2 _ Da Sx a Dx: "Vancali" scialle da donna in seta
e la lavorazione al telaio dei "Pezzali".

Nella provincia di Cosenza sono realizzati tappeti e coperte con tecniche d'ispirazione araba, che si distinguono per i loro colori vivaci e luminosi e scene che richiamano il paesaggio del territorio locale. In questa provincia in comuni quali: S. Demetrio Corone, S. Benedetto Ullano, Falconara Albanese e Cerzeto alla fine del Quattrocento circa, si rifugiarono gli esuli albanesi, fuggiti dalle incursioni turche in patria; questi anche in terra calabra mantennero i loro usi e costumi, la lingua albanese e le loro arti, che per quanto concerne la tessitura nelle decorazioni trova richiami nella tradizione della patria balcanica, con forme e disegni che riproducono scene delle loro vicissitudini di essere stati sradicati dalla propria terra d'origine. Tali rappresentazioni nella tessitura sono arrivate ai giorni nostri tramite capi pregiati, conservatesi nel tempo, e attraverso l'uso di tramandare le tecniche per la realizzazione di queste decorazioni alle nuove generazioni di tessitrici. tra le decorazioni si distinguono: la lancia e lo scudo simboli delle armi dei guerrieri che combattevano contro i turchi, l'aquila, che è l’immagine di Scanderbeg, il principe che li guidò e che fu il loro capo e la barca che richiama il viaggio dall'Albania verso terre più sicure.

Fig. 3 _ Abiti tradizionali con decorazioni tipiche della cultura Arbëreshë.

Nella provincia di Crotone si realizzano, invece, coperte di lana con disegni tradizionali; mentre nella provincia di Reggio Calabria e in particolare nell'Area Grecanica la tessitura si esprime nella cosiddetta arte dei pastori, ancora oggi praticata, che produce tessuti comunemente nella forma di teli rettangolari che cuciti a tre a tre costituiscono le coperte chiamate vutane. Le decorazioni che caratterizzano i tessuti grecanici traggono le loro origini nell'arte bizantina, che si è consolidata nella società povera e non istruita solo per trasmissione orale. A Bova, Bova Marina, Condofuri, Roghudi, Roccaforte del Greco, San Lorenzo, Bagaladi e San Pantaleone si producevano coperte con filati di lana e ginestra; quest'ultima utilizzata in sostituzione di fibre più pregiate come il lino e la canapa. Oggi le vutane sono tessute con telaio ma solo con filati di ginestra, ottenuti con tecniche antichissime, da poche tessitrici che vivono a Bova, Bova Marina, Condofuri, Chorio di Roghudi e Roccaforte del Greco. Nella provincia reggina a Condofuri, Palizzi e Bivongi sul versante ionico e a Polistena sul versante tirrenico si tessevano  e si tessono tutt'oggi anche pezzare, utilizzate come tappeti e per decorare le pareti interne delle abitazioni. 

Fig. 4 _ Particolare Vutana, coperta di tessuto di ginestra.
Proprietà della famiglia Zindato - Valastro di Condofuri (RC), anno di scatto 2003.

Fig. 5 _ Particolare Pezzara di tessuto di ginestra.
Proprietà della famiglia Zindato - Valastro di Condofuri (RC), anno di scatto 2003.
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